martedì 15 marzo 2011

la teoria dei blog.

Forse un blog non era poi quello che volevo.
Forse ho solo pensato che parte della mia immaginazione potesse evolvere avendo a disposizione spazio.
Forse non ho riflettuto che è bene concentrare il proprio chiacchiericcio fuori da impaginazioni fisse.
Forse non ho capito che internet non mi aiuta ma mi intrattiene.
Forse ho capito troppo tardi che se non mi fermo rischio anche io di diventare un poeta del 2000.

Effettivamente c'è poco da dire: provare a modificare la tua persona tramite un qualcosa che può nasconderti non è bello. Essere carogne, sporchi dentro, come di fatto si è....questa si che è una cosa bella.

Cazzo, io si che amavo i tempi in cui le discussioni con i nemici non erano esplicite!
I nemici una volta li trovavi di fronte a te, erano più grandi di te, più forti di te...e per questo erano semplicemente inattaccabili, inaffrontabili. Sana mediocrità, sanissima cacarella che ti metteva al tuo posto.
....Ora no!
Ora le merdine come me diventano leoni con in mano una tastiera come spada.
Il marcio dei nostri sguardi diventa semplice led impersonale che tutto camuffa.
La puzza di paura non si sente.
Citazioni faraoniche e cultura da saloon ci danno poi il tocco speciale in questa ricetta per il pesce andato a male.

No seriamente è tutto un mondo fantastico di cui sono fruitore e promoter:
Vedo persone il cui termine realmente più utilizzato (e quello da me preferito) è "MERDA", parlare animosamente di boudelaire come se avessero scritto tesi su di lui;
vedo persone armarsi di enjambements (che ditemi voi cosa cazzo sono dai...) per screditare un "nemico-muratore-3mediapossedente" che giustamente li manda in culo senza ellissi;
vedo persone che colorano il cielo delle camerette di ragazzine cerebrolese con poesie monoemozionali mettermi un pezzo dei kinsella nel profilo.

Forse tutto questo è troppo per me.
Forse tutto questo è ormai un batterio maligno ben ambientato nel mio corpo e devo rassegnarmi....
....MA......Se anche non posso salvarmi da solo, almeno studio il problema con metodo scientifico induttivo e spero che qualcuno trovi una successiva cura a seguito della mia fredda analisi:

1) Osservazione:
I blog ti fanno sentire scrittore e/o poeta.
In pratica i blog (e il loro padrone internet) ti danno un percezione fittizia della realtà.
(Per realtà intendo che tu di fronte ad un palestrato chiappa-figa devi nasconderti, tanto per intenderci)

2) Esperimento:
Metti una persona di fronte ad un blog e questa PER FORZA (dopo aver studiato approssimativamente linguistica e semantica) scrive un "post-figo" che lo fa sentire un po' meglio con la propria logica e il proprio ego.

3) Correlazione fra le misure:
Ad un coglione corrisponde un blog.
Il coglione si misura in cm.
Il blog in byte.

4) Modello fisico:
Le molecole del cervello di una persona sana si tengono alla larga dal computer nella sua forma morbosa rappresentata dal blog con velocità pari a V = tanto alta.
Le molecole del cervello di una persona cogliona invece utilizzano come substrato le puttanate per compiere la reazione insensata che ti porta a scrivere un "post-figo" con V = tanto alta anche questa.
Entra in gioco un fattore di inibizione fra reazione 1 e 2.
(2 inibisce 1)

5) Elaborazione di un modello matematico:
1 + 1 = 2 (cioè una coppia, intesa come coppia di amici o fidanzati)
1 + blog = 1

6) Formalizzazione della teoria:
Chiudete questa pagina ed uscite dai vostri tuguri.

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