martedì 11 gennaio 2011

sempre peggio.

FRUSHHHHHHHHHHH
FRUSHHHHHHHHHH

Ti giri e vedi che ti sta rincorrendo.
E allora giù ancora di più con la testa, le spalle più alte, la schiena incurvata.
Via col metabolismo dei carboidrati...
Quest'oggi si corre amici! E si corre forte per giunta.
Come il vento, quello di Trieste intendo.

Sfilano intorno a te palazzi come quadri di Munk, il definito sfugge.
Ma ti sta dietro e cazzo se viaggia.

Cosa vedi là, in lontananza??
Oh che bello, un agriturismo.
Oh che bello, delle persone.
Oh che bello, sei salvo.

Salvo un cazzo.

Ti giri e capisci che la cosa che ti rincorre ti seguirà anche dentro le mura di casa, anche in mezzo a uno scudo di amici.

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Se pensate che questo squarcio di realtà appena descritto sia un'allegoria del concetto di sogno o di coscienza...
No, errore.
Odiamo troppo le persone che si sentono tanto poeti da poter associare una banale corsa a un qualcosa emotivo.

Se pensate che questo sia invece una sorta di parafrasi del nostro essere sempre di corsa, del non aver più tempo per se stessi neanche negli ambienti più vicini a te.
No, doppio errore.

Se pensate che tutto questo sia invece uno scherzo e dietro "alla cosa che rincorre" si nasconde una parolina che sminuirebbe il tutto a una semplice battuta di basso profilo.
Si. Ci avete preso.

Siamo persone orrende.
Sono una persona orrenda.
Amo le persone orrende.


e comunque la parola è: la puzza.
o anche un coniglio.
o anche un cazzo di nulla, smettetela di leggermi.
Io non mi leggerei.

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